Abbiamo avuto l’onore di intervistare David Kreizman, entrato nello staff di Sentieri nel 1995 come stagista per poi diventare nel 2004 l’Head Writer della soap. Preparatevi ad un appassionante viaggio dietro le quinte della mamma di tutte le soap.
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Sentieri OnLine – Quando ha iniziato a lavorare per Sentieri?
David Kreizman – Sono stato assunto come stagista quando ancora andavo al college nell’estate del 1995. Dopo la laurea ho iniziato a lavorare negli uffici della produzione per poi diventare un produttore associato ed infine, nel 1999, uno sceneggiatore.
SOL – Cosa significa per lei essere stato il capo sceneggiatore della soap opera più longeva e aver vinto un Emmy nel 2007?
DK – È stato un grande onore e anche una grande responsabilità. La soap e i suoi personaggi faranno sempre parte della mia vita. Ho incontrato mia moglie sul set e sono molto orgoglioso di aver fatto parte di un’eredità così straordinaria.
SOL – Quando è diventato capo sceneggiatore di Sentieri, cosa ha deciso di cambiare prima di tutto rispetto alla precedente gestione?
Sono passati 17 anni da allora, quindi i miei ricordi di quel periodo non sono proprio nitidi, ma ricordo bene che il mio primo obiettivo era quello di focalizzare le storie sulle nostre meravigliose protagoniste, in particolare su Reva, Harley e Cassie sottolineando il carattere multi-generazionale delle storie. Avrei voluto anche creare delle storie per altri personaggi importanti che erano stati messi un po’ da parte come Holly, Blake, Ross e Buzz.
SOL – Qual è stato il processo che ha portato a quelle story-lines? Quanto ha influito Telenext? C’è qualche storia che le sarebbe piaciuto raccontare ma che poi non è stata approvata?
DK – Sicuramente abbiamo ricevuto molti input da Telenext e dalla CBS. Sono sicuro che ci sono state delle trame che non furono approvate allora, ma al momento non mi vengono in mente.
SOL – Negli ultimi anni sono stati fatti morire molti personaggi importanti (come Ross, Gus, Coop, Tony, Tammy e Sandy). Perché questa scelta drastica?
DK – Molte di queste decisioni sono state prese prima dal mio capo, o durante lo sciopero degli sceneggiatori, quindi io potevo fare ben poco. Alcune sono state prese perché gli attori avevano deciso di lasciare la soap per altre occasioni o per motivi di budget. Non ci è mai piaciuto vedere i beniamini andar via, ma spesso queste uscite di scena hanno dato l’avvio a storie emozionanti. Decidere di far morire dei personaggi amati è sempre stata la decisione più difficile da prendere e non è mai stato fatto a cuor leggero.
SOL – Quanto hanno influito nella sceneggiatura le reazioni (tramite email, telefonate e internet) degli spettatori? E’ mai stato costretto a cambiare una storia perché gli spettatori non approvavano?
DK – Di solito scrivevamo almeno 6 mesi prima della programmazione che andava in onda, quindi quando arrivavano le reazioni dei fans ci stavamo già occupando del segmento successivo della storia. Direi che le reazioni positive avevano un’influenza maggiore rispetto a quelle negative.
SOL – Chi erano i suoi personaggi preferiti e qual era la storia che ha amato di più scrivere?
DK – Ho davvero amato tutti i personaggi. In particolar modo ho amato scrivere per Reva e Harley e avrei scritto di più per Buzz, se avessi avuto più tempo. Sentirò sempre un legame con la storia di Jonathan / Tammy / Reva /Cassie perché è stata una delle prime che abbiamo scritto e l’alchimia tra Tom Pelphrey e Kim Zimmer è stata incredibile. Quando Tom se ne è andato, non ero ancora pronto a lasciare andare il personaggio di Jonathan, motivo per cui abbiamo scritto il libro “La storia di Jonathan”. Sentivo che c’era ancora molto da dare con quel personaggio e con la storia d’amore tra Jonathan e Tammy.
SOL – C’era qualche personaggio del passato che avrebbe voluto riportare nella soap per una storia (a breve o lungo termine) ma che poi non è stato possibile?
DK – Abbiamo cercato disperatamente di convincere Peter Simon a tornare come Ed Bauer. Mi sarebbe piaciuto tanto poter scrivere per Michael Zaslow nei panni di Roger. Era un attore così incredibile e Roger è stato il cattivo più grande e complesso di Sentieri.
SOL – Tra gli episodi speciali, qual è stato quello che ha amato scrivere di più e perché?
DK – Tutti quegli episodi occupano un posto speciale nel mio cuore.
1) L’episodio 15.000 – È stato veramente divertente realizzarlo. E’ stato davvero fantastico coinvolgere tutti gli attori in quella occasione.
2) She’s a Marvel – Essendo io stesso un fan della Marvel, è stato un sogno che diventava realtà per me. Ho anche avuto modo di interpretare un piccolo ruolo, un delinquente che veniva fulminato da Harley; non potevo essere più felice.
3) Per quanto riguarda l’episodio del 70° anniversario, posso dire che ho sempre nutrito tantissima ammirazione per Irna Phillips e per ciò che aveva realizzato. Mi sono rinchiuso in camera per un fine settimana con alcuni libri, vecchi nastri e copioni per scrivere quell’episodio. Voleva essere un mio messaggio d’amore per Irna e per tutti gli attori e le troupe che ci sono stati prima di noi.
SOL – Quando è stato introdotto il nuovo modello di produzione, è cambiato qualcosa nel suo processo di sceneggiatura?
DK – Stavamo imparando come scrivere velocemente per il nuovo modello, quali erano il tipo di scene che funzionavano o meno. La cosa buona è che non eravamo più vincolati dalla ricostruzione dei set come eravamo prima. Rappresentava davvero un esperimento e la produzione ha svolto un lavoro davvero straordinario. Quella soluzione ha salvato la soap e le ha dato un anno in più di vita.
SOL – Cosa ha provato quando ha saputo della cancellazione di Sentieri?
DK – La cancellazione è stata devastante per tutti i lavoratori. Eravamo sull’orlo del baratro da molti anni e sapevamo che poteva verificarsi quella possibilità, ma quando è successo è stato veramente molto difficile. E’ accaduto tutto così in fretta che non abbiamo avuto nemmeno il tempo di rendercene conto o di piangere perché dovevamo subito a pensare a come concludere le storie.
SOL – Scriverebbe ancora per Sentieri?
DK – Scrivere per quella soap è stata probabilmente la cosa più difficile che abbia mai fatto in vita mia. Era un impegno 7 giorni su 7. Pensavo alle sue storie e ai suoi personaggi tutto il giorno e anche anche di notte quando sognavo. Ma ho amato tutte le persone con cui ho lavorato. Quindi direi di sì.
SOL – Cosa ha fatto dopo Sentieri?
DK – Dopo Sentieri ho lavorato in altre soap come Così gira il mondo, La valle dei pini, I giorni della nostra vita etc. Ho scritto un romanzo uscito l’anno scorso intitolato “The Year They Fell”. Attualmente sono il co-fondatore di Gen-Z Media. Produciamo podcast per bambini e famiglie (una sorta di versione moderna degli sceneggiati radiofonici.) Il nostro primo programma “The Unexplainable Disappearance of Mars Patel” ha vinto un Peabody Award ed è in fase di sviluppo come programma televisivo alla Disney. Da allora abbiamo prodotto circa altri 15 podcast serializzati. Se volete dare un’occhiata alle ultime nostre novità potete andare su gzmshows.com. “Six Minutes” è il nostro podcast più popolare. Abbiamo realizzato 204 episodi ed è stato ascoltato milioni di volte in tutto il mondo.
SOL – Ha mai visitato l’Italia? C’è qualcosa che vuole dire ai fan italiani di Sentieri?
DK – Purtroppo non sono mai stato in Italia. Saremmo dovuti andare nel 2001, ma dopo l’11 settembre abbiamo dovuto cancellare il nostro viaggio. Da allora ho sempre desiderato andarci e spero di farlo presto. So che i fans italiani di Sentieri sono tra i più fedeli e appassionati. Ho sentito da molti attori che sono stati trattati benissimo quando hanno visitato il vostro paese. Tutti coloro che hanno lavorato alla soap sono veramente grati al pubblico. E mentre c’erano storie amate dai fans e altre un po’ meno, posso dirvi che per tutti quelli che hanno lavorato in Sentieri, la soap era veramente speciale. Abbiamo adorato i suoi personaggi e le sue storie e abbiamo fatto del nostro meglio per onorarli ogni giorno. Ne sentiamo ancora tanto la mancanza.
Ringraziamo David Kreizman per averci dedicato il suo tempo per realizzare questa intervista.
-Traduzione di Ross P.S.-