Intervista a Toby Poser (2020)

Nel 1995, dopo dodici anni di assenza, abbiamo potuto assistere al ritorno di Amanda Spaulding.

Come spesso succede nelle Soap, il ruolo è stato interpretato da un’attrice diversa, la fenomenale Toby Poser, che ha dato un’impronta diversa al personaggio che avevamo visto in Italia nei primi anni ’80.

Toby Poser è anche un membro del nostro gruppo di SentieriOnLine su Facebook e abbiamo l’abbiamo contattata per parlare del periodo in cui la sua Amanda abitava a Springfield!
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SentieriOnLine – Raccontaci di te… Quando hai iniziato a recitare?

Toiby Poser – Innanzitutto grazie mille per avermi invitata. Apprezzo molto che abbiate pensato anche a me per le interviste di “Sentieri”! Ho deciso che sarei diventata un’attrice già da quando avevo 15 anni al liceo. Ho iniziato col teatro e alla fine mi sono laureata alla Tulane University di New Orleans. Poi mi sono trasferita a New York, ho fatto un sacco di spettacoli teatrali fuori Broadway e un po’ di TV e di film. Poi ho avuto la fortuna di entrare in Sentieri! Penso sia stata una fortuna perché stavolta il personaggio di Amanda richiedeva un’attrice con delle caratteristiche ben definite (come ad esempio delle gambe molto lunghe, anche se non era il mio caso…) ma Betty Rea, la leggendaria direttrice dei casting, ha creduto in me e mi ha concesso un’occasione. Inoltre Michael Laibson apprezzava molto gli attori di teatro. Sono molto grata a loro per l’opportunità che mi hanno dato.

SOL – Hai mai guardato Sentieri prima di lavorare nella soap?

TP – No, non l’avevo mai vista prima. In effetti ancora oggi non ho nemmeno la TV!

SOL – Ricordi il tuo provino per Sentieri o il tuo primo giorno sul set?

TP – Oh sì! Ho un caro ricordo quel periodo… Quando ho fatto l’audizione ero davvero in difficoltà economiche e dormivo addirittura sul pavimento di un minuscolo monolocale di un amico mio a New York. Avevo solo 350 dollari sul mio conto in banca e quando mi è stato detto che avrei dovuto sostenere il provino per Amanda sapevo che avrei dovuto stupirli. Così ho trovato un vestito molto sexy, ma di classe, in seta rossa… e costava 300 dollari. Ho deciso di scommettere su di me e coraggiosamente l’ho acquistato rischiando tutto quel che avevo! Per fortuna quel vestito mi ha dato la fiducia in me stessa perché non avrei mai immaginato di essere scelta per una soap. E raggiungere quel traguardo è stato molto emozionante. Durante il casting ho incontrato delle persone meravigliose che lavoravano al trucco e alle acconciature… e poi ho conosciuto Kurt McKinney (Matt Reardon), un ragazzo stupendo e alla mano, con un grande luccichio negli occhi e un cuore d’oro… e ho fatto il provino con lui. Oltre alle battute, ci siamo dovuti pure baciare. É stato molto eccitante e divertente! Per me è stato come tuffarmi da una scogliera altissima in un’acqua blu e cristallina. Anche le altre colleghe che hanno fatto parte del mio provino erano donne bellissime e molto talentuose. Mi sono sentita fortunata: Amanda era un ruolo da sogno, un dono prezioso per me.

SOL – Hai mai incontrato Kathleen Cullen che interpretava Amanda alla fine degli anni ’70?

TP -No, mai. Ma mi sarebbe piaciuto. So che i suoi fans la adoravano.

SOL – Quando Amanda ha lasciato la città negli anni 80 era una ragazza dolce e timida. Poi è tornata con il tuo volto e nella veste una maîtresse che gestiva come una furfante un servizio di escort in California. Sapevi di questo cambiamento? Cosa ne pensavi?

TP – Conoscevo un po’ la sua storia, ma ho pensato che quella era un’opportunità per far diventare mia Amanda. Interpretare una cattiva ragazza è proprio divertente. Ma anche le ragazze volitive hanno un cuore e quindi a me interessava assicurarmi che Amanda fosse motivata anche dal suo cuore. Certo, prendeva delle decisioni sbagliate, ma potevano essere causate dal suo grande bisogno di amore o di attenzioni. Poteva risultare cinica, ma forse è stata anche giudicata male a causa del suo passato. Penso che gli sceneggiatori abbiano fatto un lavoro fenomenale con lei e mi hanno dato anche molta libertà per tirare fuori la sofferenza e l’umanità di Amanda. Tra le sue sfaccettature: la vulnerabilità, l’avidità, la follia, la cupidigia ed infine il suo grande cuore (spesso nascosto, ma che batteva sempre forte).

SOL – Quando gli scrittori hanno cambiato le origini di Amanda (dicendo che Brandon era suo padre) l’hanno fatto provando a riportare in scena anche Jennifer Richards (la madre di Amanda)?

TP – Purtroppo non so se erano queste le loro intenzioni.

SOL – Se ti fosse data la possibilità di riscrivere la storia di Amanda, cosa avresti cambiato?

TP – L’avrei fatta uscire di scena in un modo diverso. Penso che avrebbero dovuto continuare ad andare avanti con le sue storie dopo la tragica uscita di Michael Zaslow e il suo recast. Il matrimonio di Amanda e Roger si è appena intravisto e poi sono andati frettolosamente via. Penso che quei personaggi meritassero qualcosa di più creativo! Come avrei finito le loro storie? Hmm… Forse Amanda avrebbe potuto aprire un suo casinò con tanti giochi d’azzardo e con grandi ospiti e musicisti e Roger Thorpe poteva essere uno dei suoi maghi. Roger sarebbe stato un mago perfetto. Così abile con gli inganni e i giochi di prestigio!

SOL – Conosci delle storie che gli sceneggiatori volevano raccontare, ma che poi hanno scartato?

SOL – Ad un certo punto si è pensato che Amanda potesse essere in realtà un’altra donna di nome Brittany. Michael Laibson mi aveva detto che lo stavano considerando, ma poi non è successo. Meno male perché mi piaceva Amanda.

SOL – Perché hai lasciato il cast? È stata una tua scelta?

TP – No, non è stata una mia scelta. Però il giorno prima che me lo dicessero, ho scoperto di essere incinta. Ovviamente i produttori non lo sapevano, ma per me è stata un’enorme sorpresa apprendere che sarei uscita di scena poco dopo. Nello stesso tempo ero confusa dalla notizia e dalla gioia di avere un bambino. Quindi forse il tempismo è stato perfetto!

SOL – Ti hanno mai chiesto di ritornare?

TP – No, purtroppo non sono mai stata contattata per tornare. Avrei apprezzato molto un ritorno nella soap, ma non ho nessuna amarezza. È stato un bel dono finché è durato.

SOL – Cosa ti manca di più di quel periodo? Qual è il tuo ricordo preferito e come è stato lavorare con attori del calibro di Ron Raines, Marj Dusay e Michael Zaslow?

TP – Mi manca la famiglia di Sentieri. Il cast, la troupe, gli stilisti, i portieri, la donna adorabile che si occupava della cucina (penso si chiamasse Maria). Erano TUTTE persone meravigliose e adorabili. Mi manca molto quella sensazione di arrivare al lavoro e sentirmi circondata da una famiglia così bella e amorevole. Mi manca sedermi sulla poltrona per il trucco o per le acconciature solo per parlare con gli stilisti della mia vita amorosa… o ridere con Liz Keifer (Blake) nel suo camerino. Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta l’ho detto solo a Liz e a Kim Zimmer. Le ammiravo entrambe così tanto e avevo molta fiducia in loro. Ricordo che mi piaceva tanto ascoltare Kevin Mambo (Marcus) suonare la chitarra. E parlare di teatro con il produttore e regista Roy Steinberg. Ron Raines (Alan) era molto carino e spesso tra una scena e un’altra mi metteva in mano delle caramelle. Con Grant Aleksander invece abbiamo frequentato la stessa scuola superiore a Baltimora, nel Maryland! Abbiamo avuto lo stesso insegnante di recitazione. Grant è un ragazzo davvero meraviglioso. E poi Jerry Ver Dorn e Michael O’Leary, due attori molto professionali e pieni di talento. Troppe persone fantastiche da menzionare, credetemi. Mi mancano tanto i colleghi e ho adorato lavorare con Michael Zaslow. Recitare con lui in un momento così delicato della sua vita è stato molto toccante per me e sono grata per il tempo che ho passato con lui. Ho imparato così tante cose da Michael. Avrei voluto che la soap avesse gestito la sua malattia con più sensibilità. Infine devo aggiungere che i miei ricordi preferiti sono stati con Marj Dusay (Alexandra) e Liz Keifer (Blake). Quanto mi sono divertita! Marj era una donna di classe e un’attrice molto preparata. All’inizio recitare con lei mi metteva un po’ in soggezione. Liz è un’artista veramente brava, bella dentro e fuori. Ho ADORATO le nostre scene insieme. Hanno scritto delle storie davvero deliziose per noi. Ripeto, è stato incredibilmente bello, divertente ed istruttivo. Erano degli attori davvero unici. A volte mi chiedevo cosa avessi fatto per essere così fortunata! A volte sogno ancora di entrare nel mio camerino di Sentieri per vedere un nuovo copione. Non vedevo l’ora di sedermi e di leggerlo subito. Era molto entusiasmante!

SOL – E gli altri attori? Sei ancora in contatto con alcuni colleghi?

TP –– Sono rimasta in contatto con Liz. Quando la pandemia finirà, incrociamo le dita affinché avvenga presto, non vedo l’ora di poterla rivedere. E su Facebook sono in contatto altri.

SOL –– Cosa hai pensato quando hai saputo della cancellazione di Sentieri? Hai guardato l’ultimo episodio?

TP – Mi è dispiaciuto per la fine della soap dopo così tanto tempo. Dopo tutti quegli anni di trasmissione è stato un po’ triste sapere che stava per fare il suo ultimo inchino. No, non mi è capitato di vedere l’episodio finale.

SOL – Cosa significa per te aver fatto parte di uno soap leggendaria come Sentieri?

TP –– E’ stato un dono che amerò per sempre. Non solo perché ho lavorato al fianco di persone favolose, è stata una grande gioia interpretare un ruolo così malizioso e multiforme come Amanda. Lei era molto diversa da me e a volte mi manca interpretarla. Mi mancano i suoi modi audaci da maliarda. Quell’esperienza è stata anche un ottimo modo per affinare le mie capacità di attrice. Gli attori di una soap opera hanno una grande etica del lavoro: imparano velocemente le righe del copione e, durante le scene, sono molto concentrati. Non c’è molto tempo per riprovare le battute, quindi devi essere preparato e cercare di realizzare un intero episodio senza intoppi, anche per non rovinare le scene altrui. È stata una grande emozione far parte di un grande puzzle che diventa un singolo episodio. E ancora mi capita di trovare molti fans affettuosi e nostalgici. Sono proprio felice di aver fatto parte di un prodotto così amato.

SOL – Cosa hai fatto dopo Sentieri e quali sono i tuoi progetti futuri?

TP – Grazie per avermelo chiesto! Sono una regista e insieme ai miei tre soci (mio marito e le nostre due figlie), abbiamo realizzato 5 lungometraggi con la nostra società Wonder Wheel Productions . Abbiamo avuto un grande successo sui circuiti dei festival e adesso, con il nostro ultimo film THE DEEPER YOU DIG (che è un thriller soprannaturale e un po’ horror), siamo stati presenti nelle classifiche dei migliori film di quella categoria e menzionati dal New York Times e Variety, oltre ad altri organi di stampa. Mi capita di recitare in qualche film, faccio l’aiuto-regista, scrivo e produco anche film miei. È la mia passione. In questo periodo, mentre la pandemia ha bloccato tutto, con mio marito e la nostra figlia minore Zelda stiamo viaggiando per gli Stati Uniti in una roulotte. Mentre Zelda studia online, giriamo un nuovo film (Hellbender) e approfittiamo di tutta la bellezza che questo grande paese ha da offrire. Sono molto felice in questo momento dato che ci troviamo nell’Oregon, uno dei posti mozzafiato lungo la costa del Pacifico. La mia figlia maggiore, Lulu, vive a Portland, in Oregon. Ho due figlie fantastiche e un marito meraviglioso. Mi sento in paradiso.

SOL – Riprenderesti il ruolo di Amanda se Sentieri dovesse ricominciare?

TP –SÌ, SÌ e SÌ! Ne sarei entusiasta. Adesso ho una chioma argentata, ma la mia criniera è ancora selvaggia come quella di un leone e il mio sorriso è sempre malizioso.

SOL – Sei mai stata in Italia?

TP – Sì! Ho vissuto nell’estate del 1986 in una piccola isola chiamata Palmaria, al largo della costa spezzina. Proprio di fronte a Portovenere, vicino alle Cinque Terre. La migliore estate della mia vita. Mi chiedo ancora cosa abbia fatto per essere così fortunata? La famiglia italiana con cui ho vissuto è stata adorabile e meravigliosa. E poi il mare, il sole e gli amici che ho incontrato… semplicemente indimenticabili. Riesco a parlare pure un po’ di italiano, anche se non ho mai imparato a leggere o scrivere bene. Infatti la mia grammatica non è proprio eccezionale. Poi sono tornata un paio di volte e non vedo l’ora di portare Zelda la prossima volta. Amo la Sardegna, la Sicilia, Siena, Venezia. Riesco a parlare pure un po’ in barese! I baresi sono delle persone simpaticissime… Voglio esplorare tutta l’Italia.

SOL – Hai qualcosa da dire ai tuoi fans italiani?

TP – Grazie per la vostra gentilezza ed entusiasmo. Le soap non sono niente senza le persone che le guardano. Mi sento davvero onorata di far parte della famiglia di Sentieri e del vostro sito. Grazie di tutto il mio cuare! (Vedi? Te l’avevo detto che il mio italiano non è proprio perfetto!) 😉

Si ringrazia Ross P. S. per la traduzione

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